La maggior parte delle aziende italiane è ancora legata ad al concetto di orario fisso. I dipendenti devono timbrare all’ingresso in azienda e all’uscita. Ci sono software e personale che si occupano di verificare le ore lavorate, gli straordinari, eventuali recuperi e così via. In questo modo l’azienda ha un controllo su quanto i dipendenti lavorano e producono. Ma sarà proprio così?
QUALITÀ DEL LAVORO
Non è detto che un dipendente che stia sul posto di lavoro per 8 ore o più sia anche produttivo. La produttività non è direttamente proporzionale all’obbligo di restare per un certo numero di ore sul proprio posto di lavoro bensì alla motivazione personale.
MECCANISMO PERICOLOSO
Il meccanismo dell’orario fisso in ufficio può addirittura tramutarsi in un boomerang per l’azienda! Potrebbe infatti succedere che i dipendenti, poco motivati, restino più ore del dovuto sul posto di lavoro senza mai arrivare alla loro massima produttività. In questa situazione l’azienda si troverebbe a dover supportare un ulteriore costo a causa delle ore di straordinario senza però avere un vantaggio in termini produttivi.
COME USCIRE DA QUESTO CIRCOLO VIZIOSO?
Ce lo mostra un’azienda friulana (qui puoi leggere un interessante articolo sulla storia di questa azienda), dove il titolare ha abolito l’orario fisso a favore dell’auto-regolazione e della flessibilità. Così facendo è migliorato il teamworking e anche il grado di responsabilità dei dipendenti che si sono sentiti motivati da questa scelta.
Se lavori libero, lavori meglio e dai di più. E si lavora più in team, gli obiettivi sono di tutti. Tullio Tramontina (titolare Graphistudio)
IL SEGRETO: LAVORO PER OBIETTIVI
Lavorare per obiettivi porta in azienda molteplici benefici: aumenta la motivazione dei collaboratori, aumenta il grado di partecipazione e di responsabilità nei confronti dell’azienda e, non ultimo, aumenta il sentimento di appartenenza. La conseguenza di tutto ciò è un teamworking elevato che porta a maggiore produttività e maggiori introiti.
CAMBIARE PER RESTARE AL PASSO COI TEMPI
Lasciare la via vecchia per la nuova ci porta sempre apprensione e paura. Perchè il nuovo spaventa, ma è proprio abbandonando le nostre abitudini e quella che possiamo definire confort zone che troviamo motivazioni e stimoli per fare un passo verso un cambiamento che può fare veramente la differenza.