La sindrome da rientro esiste davvero! Secondo un recente sondaggio il rientro in ufficio è, per un italiano su 2, accompagnato da ansia, nervosismo, preoccupazione, svogliatezza o addirittura da un senso di depressione. Questo stato dipende dalla difficoltà di accettare la fine del periodo di vacanza, evento che viene percepito come una privazione del tempo e dello spazio personale.
Come si manifesta la sindrome DA RIENTRO?
Chi ne soffre ha difficoltà di concentrazione, si sente appesantito e soverchiato dai compiti incombenti e della scadenze imminenti che ritrova al rientro in ufficio. Insomma, un senso di diffuso malessere, spesso accompagnato da irritabilità e sbalzi d’umore.
COME SI COMBATTE LA SINDROME DA RIENTRO?
Ecco alcuni semplici consigli:
- Seguire un’alimentazione corretta
- Rientrare 1-2 giorni prima dalle vacanze rispetto alla data di rientro in ufficio
- Prendersi qualche pausa in più i primi giorni di rientro in ufficio
- Fare la pausa pranzo all’aria aperta
Oltre a queste piccole accortezze, se si sente la necessità di fare qualcosa in più per combattere ansia e senso di malessere, è possibile affidarsi ad alcune tecniche di mental coaching:
- Dialogo interno. Le vacanze sono un periodo in cui siamo padroni del nostro tempo. Impariamo ad impiegarne una parte per pensare a cosa ci fa star bene e cosa invece vorremmo cambiare nella nostra vita quotidiana.
- Definire gli obiettivi.Programmare in anticipo cosa dovremo fare quando rientriamo in ufficio è molto utile per evitare di essere schiacciati dall’ansia e dalle preoccupazioni.
- Visualizzazione. È una tecnica di coaching molto potente: riuscire a vedersi mentre portiamo a termine con successo i nostri compiti è un allenamento che ha molteplici vantaggi tra cui combattere lo stress.
Rientrare dalle vacanze e riprendere la routine quotidiana senza essere colpiti da un senso di malessere generale è quindi possibile. Un ultimo ma importante consiglio: la parola d’ordine per tornare alla vita di tutti giorni è GRADUALITÀ!
Per maggiori informazioni su questo argomento puoi consultare questo articolo del Corriere Della Sera.